Per assicurare benessere, all’animale devono essere forniti in termini quali-quantitativi i principi nutritivi necessari alla crescita ed alla salute e, per raggiungere tale obiettivo, è necessario che tutti i nutrienti del mangime siano selezionati, controllati, bilanciati ma anche esenti da alcuni fattori anti-nutrizionali presenti in molteplici materie prime di origine vegetale. Allo stato naturale, il seme di soia presenta ben 25 fattori anti-nutritivi; il grano, invece, contiene una proteina capace di bloccare negli animali e nell’uomo la produzione intestinale dell’amilasi, l’enzima necessario alla corretta digestione dell’amido.
Come per alcuni alimenti destinati al consumo umano, i trattamenti termici (cottura, fioccatura, tostatura) sono metodi che permettono di ottenere mangimi facilmente metabolizzabili, digeribili e salubri, poichè rendono l’alimento più efficace per l’organismo e conferiscono stabilità microbiologica al prodotto.
Nella formulazione e nella produzione di un mangime, le seguenti azioni sono fondamentali:
- eliminare sostanze potenzialmente all’origine di effetti indesiderabili per la dieta
- sostituire un nutriente, anche presente naturalmente, al cui eccesso di consumo possono essere collegati effetti patogeni (es. alcuni lipidi o acidi, privilegiando quelli a catene lunghe ed insaturi)
- favorire la concentrazione di composti naturalmente presenti, dotati di importanti benefici (vitamine, oligoelementi, aminoacidi, ecc.)
- se necessario, sostenere gli arricchimenti strutturali degli alimenti con semplici integrazioni.
Queste considerazioni sono importanti quanto la conoscenza che ogni specie animale abbia specifiche esigenze nutrizionali e metaboliche, variabili anche in base all’età, alla razza, allo stato fisiologico ed alle performance.
Per soddisfare al meglio tali richieste, gli alimenti per animali devono essere ideati appositamente e prodotti con materie prime sicure e di qualità nutrizionale adeguata, trattate o meno a seconda della natura intrinseca della sostanza e degli obiettivi proposti per la salute animale e a tutela dell’uomo.
La Legislazione mangimistica distingue gli animali destinati alla produzione di alimenti e gli animali da compagnia.
Il concetto di “destinato alla produzione di alimenti” considera le specie normalmente destinate al consumo umano nella Comunità europea. Mentre per “animale da compagnia” o “familiare” si intende qualsiasi animale normalmente non rientrante nel suddetto fine, sempre sul territorio comunitario.